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SOS fauna

COSA FARE SE TROVO UN ANIMALE SELVATICO IN DIFFICOLTA'?

GLI ANIMALI SELVATICI SONO PROTETTI DALLA LEGGE E NON POSSONO ESSERE DETENUTI SENZA PERMESSO QUINDI VANNO CONSEGNATI AI CENTRI AUTORIZZATI PER LE CURE DI CUI HANNO BISOGNO.
Non tenere un animale ferito o debilitato senza sottoporlo a cure veterinarie specializzate: rischi solo di aggravare la sua situazione!
Non improvvisare l'alimentazione degli animali: molti errori sono letali!

CHE COSA NON DEVO FARE!

molti animali arrivano ai centri di recupero rovinati dalle cattive azioni di chi li rinviene, ecco allora un sunto di cosa non fare:

   non dare mai in pasto larve di mosca vive (bigattini) ai nidiacei

   non dare pane e latte ai rondoni ed agli insettivori in genere

   non dare latte di mucca ai ricci

   non dare salumi, crocchette di carne, wurstel al posto della carne fresca a carnivori ed insettivori

   non mettere gli animali bisognosi in gabbiette, ma solo in scatoloni e trasportini

   non lasciare che i bambini maneggino gli animali selvatici (anche per la loro tutela)

   non aspettare giorni prima di consegnare un animale ferito, malato, piccolo ad un centro di recupero

   non improvvisare rimedi o farsi consigliare da "falsi esperti"

   non pensare di allevare da soli mammiferi, rapaci e nidiacei in genere: non basta alimentarli perché tornino liberi con successo

     ...

 non pretendere la luna dai centri di recupero: la maggior parte di essi ha pochi fondi e pochi volontari ed insistere per il servizio a domicilio, criticando e puntando i piedi, é voler sottrarre energie a chi ne ha già poche ... pensaci!

COME DEVO MANEGGIARE E TRASPORTARE UN ANIMALE NON PERICOLOSO?


   devo indossare sempre un paio di guanti adatti alla specie;

   prendere in modo deciso ma senza stringere troppo l'animale oppure prenderlo dopo avergli gettato sopra una coperta o uno straccio per immobilizzarlo senza però fargli mancare il respiro;

   riporre l'uccello o il piccolo mammifero in una scatola ben chiusa, non troppo superiore alla sua dimensione (si evita così che muovendosi si agiti troppo) con dei forellini di aerazione ed un'eventuale straccio in cui rannicchiarsi o nascondersi;

   consegnarlo il prima possibile ad un centro autorizzato. 

COME POSSO CAPIRE SE UN ANIMALE E' DEBILITATO?

Non é sempre facile stabilire se un animale é debilitato e necessita di un po' di supporto, soprattutto se non si ha la possibilità di consegnarlo immediatamente ad un centro di recupero per le cure.
Indicativamente:

   un uccello debilitato spesso ha il piumaggio arruffato ed è poco vigile;

   un uccello disidratato ha occhi infossati, mucose secche, cute sollevata in pliche;

   un uccello in stato di shock ha spesso movimenti respiratori sincroni con quelli della coda, tiene la bocca aperta e può avere difficoltà di presa con le zampe;

   un mammifero sotto shock può respirare affannosamente ed in modo irregolare, avere brividi ed un battito cardiaco alterato;

   un nidiaceo o un piccolo di mammifero é più facile che siano debilitati per minor resistenza agli sbalzi termici ed alla mancanza di alimentazione.


Gli animali selvatici non sono abituati al contatto con l'uomo e le carezze e gli ambienti rumorosi sono fonte di stress. Vanno tenuti in una stanza tranquilla e poco luminosa. non vanno mai messi in gabbie o terrari e lasciati ai bambini.

CHE COSA POSSO FARE CON UN ANIMALE DEBILITATO?

Portarlo il prima possibile alle cure degli esperti

Attenzione: somministrare bevande o alimenti sbagliati può essere letale!

Diffida dei consigli delle persone che si passano per esperte, chiedi invece ai responsabili dei centri di recupero, a Veterinari specializzati in fauna selvatica ed eventualmente ad allevatori di uccelli.
In caso di disidratazione e/o di temperature ambientali elevate, nidiacei, piccoli di pipistrello o pipistrelli adulti (specie se raccolti a terra esposti al freddo o al sole) possono essere reidratati  somministrando loro una soluzione salina per bocca o una bevanda salina per sportivi (tipo Gatorade) a temperatura ambiente.
La soluzione salina d'emergenza si può fare con un bicchiere d'acqua mescolata con un cucchiaio di zucchero ed un cucchiaino di sale; essa va data un po' per volta facendola gocciolare da una siringa selza ago alla base del becco o all'angolo della bocca.

COME RICONOSCO UN NIDIACEO?

A differenza di un uccello adulto un nidiaceo é nudo o ha piume in crescita con gli astucci evidenti o piumino residuo e dimensioni di solito inferiori a quelle dell'adulto. I rondoni non sono ancora abili al volo fintanto che gli astucci delle penne delle ali non sono quasi completamente scomparsi e finché l'ala non misura almeno 16 cm di lunghezza dalla base alla punta.
I nidiacei hanno spesso quando sono piccoli delle bocche molto grandi rispetto alla dimensioni della testa, carattere che si perde con la crescita ( cfr. foto a lato di rondone).

QUANDO DEVO RACCOGLIERE UN NIDIACEO?

Non sempre!
Nel caso di uccelli nidifughi, ovvero che abbandonano il nido dopo la schiusa o comunque prima di saper volare, solo in caso di reale bisogno. Quindi Merli, anatroccoli, pulli di Gallinella d'acqua, di Corriere, di Fagiano e simili non vanno raccolti perché é normale che siano a terra e non sugli alberi e che i genitori allarmati si siano spostati con l'intento di distrarre o allontanare il predatore, uomo o animale che sia. Sottrarre uccellini, soprattutto di alcune specie, alle cure dei loro genitori anche in presenza di un predatore non è una garanzia di soppravvivenza futura! L'allevamento a mano, per quanto ben fatto, non può insegnare ai piccoli di questi uccelli le reazioni corrette in caso di pericolo.
In presenza di un gatto bisogna spostare su una siepe, un muretto o un rialzo il piccolo merlo, allontanare il gatto e controllare a distanza l'arrivo dei genitori. E' conveniente non lasciare briciole di pane o cibi a terra che attirino gli uccellini dei nostri giardini in periodo riproduttivo e di conseguenza l'attenzione dei gatti.
Nel caso di Rondini e Balestrucci, se il nido non é troppo alto, si può tentare di riporre il piccolo caduto nel nido, controllando che non ricada più (se persiste nel cadere un problema potrebbe esserci e va raccolto).
Nel caso di Passeri, Storni ed altri granivori é più difficile individuare il nido e quindi se non lo si riesce a fare essi vanno raccolti. Anche i picchi potrebbero essere rimessi nel nido, individuata la cavità di provenienza, sempre che l'albero non sia stato abbattuto.
Anche Tortore e Piccioni possono essere inseriti nel nido e raccolti solo nel caso in cui questo non sia raggiungibile. Essi si riconoscono per il becco molle e gibboso, dalla base abbastanza sottile, e per il gozzo pronunciato.
I Rondoni vanno sempre raccolti perché i genitori, una volta a terra, non li accudiscono.
Piccoli di Civette, Gufi, Allocchi, Gheppi ed altri rapaci, se non si individua il nido vanno raccolti con dei guanti da giardinaggio.

COSA POSSO FARE CON UN PICCOLO IN ATTESA DI CONSEGNARLO AD UN CENTRO?

Reidratarlo con la soluzione salina (vedi sopra) e tenerlo al caldo. Consegnarlo il prima possibile a mani esperte.
Se il nidicaeo (vale anche per i piccoli di mammifero) è nudo, in parte o totalmente, va scaldato inserendo nella scatola una bull dell'acqua calda o una bottiglia o un guanto di plastica chiuso (che non rotoli durante il trasporto) con dell'acqua calda. Si sconsigliano il cotone e gli stracci che si sfilacciano per il pericolo di ingestione o di attorcigliamento attorno a zampe e parti del corpo; meglio un panno di pile o lana.
Evita di alimentare l'animale prima di aver consultato un centro di recupero: é facile e ricorrente sbagliare; é difficile rimediare a gravi errori di alimentazione.

...MA IO L'HO TENUTO UN MESE CON AMORE...

L'alimentazione sbagliata nei nidiacei e nei piccoli di mammiferi procura ritardi o difetti di crescita. Voler fare da soli senza sapere bene cosa fare porta talvolta a conseguenze disastrose. Ogni anno svariati animali in arrivo ai centri di recupero, dopo essere stati tenuti per giorni da privati, finiscono per morire nonostante le premure nei loro confronti: ne vale la pena???
Questo rondone disastrato è arrivato nell'estate 2011, è stato sicuramente allevato per un mese con amore ma non con competenza ed il risultato è che le penne si spezzano in continuazione. Il suo esito è tuttora incerto, ma noi ormai sappiamo bene che un rondone che non vola finisce per consumarsi e morire, presto o tardi, nello spasmodico tentativo di andarsene...

 
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