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Natura Padovana

OASI DI CARPANEDO O DELL'EX POLVERIERA DI ALBIGNASEGO

L'oasi di Carpanedo, detta anche Villa Osti o Ex Polveriera, è situata entro il Comune di Albignasego in provincia di Padova.
E' ancora denominata ex polveriera per via dell'uso che si fece dell'area come deposito di munizioni durante la Seconda Guerra Mondiale. E' stata poi mantenuta dall'Esercito per diversi anni e definitivamente acquistata e bonificata dal Comune di Albignasego.
La peculiarità dell'oasi, che ha una superficie di mq.125.131, deriva proprio dalle modifiche che subì durante la guerra con la realizzazione di cinque vasti specchi d'acqua nella parte sud che vennero scavati per erigere i terrapieni entro cui confinare le munizioni. Tali specchi d'acqua furono poi allagati prelevando acqua dal Canale Battaglia ed attualmente rappresentano la più interessante potenzialità dell'area data la presenza nel 2009 di una prima coppia di airone cenerino nidificante, di gallinella d'acqua, folaga, martin pescatore, di anfibi e di tartarughe d'acqua, compresa la nostrana Emys orbicularis, e di vegetazione acquatica di discreto interesse.

Lo stato di abbandono in cui versò l'area per anni e la permanenza di residuati bellici favorirono lo sviluppo di un bosco intricato,  composto da elementi antropofili come pioppi e robinia a rapido accrescimento e da essenze più naturali come l'acero campestre, l'ontano nero, l'olmo campestre, l'orniello, i pruni selvatici, il ciliegio, il bagolaro, qualche rara farnia. Questi alberi condividono lo spazio con individui morenti e schiantati ricoperti da rovi, madreselva, edera e con arbusti come il sanguinello, il corniolo, la frangola ed il biancospino. Il Comune di Albignasego ha iniziato la posa di alcune essenze di pregio in corrispondenza dell'attuale accesso, tra cui carpini, farnia, rosa canina e viburni, al fine di favorire una successione più naturale del bosco verso forme di maggiore maturità e interesse. Ha inoltre iniziato la messa in sicurezza delle piante a rischio di caduta lungo il percorso lasciando però che il cuore dell'oasi resti pulsante di vita grazie alla protezione che la vegetazione intricata rappresenta per la fauna selvatica.
Una zona schermata permette l'avvicinamento alle pozze e di ammirare in tranquillità rane e gallinelle e di incappare, se si é fortunati, nel bagliore blu verde del martin pescatore che perlustra a filo d'acqua la zona.
Hanno finora nidificato in loco i falchetti gheppio e lodolaio, mentre tra i passeriformi si odono lo schivo rigogolo a tarda primavera, i portentosi usignolo ed usignolo di fiume, le indaffaratissime cinciallegre, i chiassosi picchio rosso e verde, la capinera, la tortora selvatica ed il colombaccio.
All'oasi si può accedere attualmente solo accompagnati in alcuni momenti dell'anno per evitare il disturbo eccessivo e per far capire come questo ambiente non sia un posto abbandonato dove tutti possono entrare in modo irrispettoso e dannoso ma un bene collettivo da far fiorire nel tempo.

Per saperne di più:
Fassina C., (2011) -Oasi dell’Ex Polveriera di Albignasego-da ex polveriera ad oasi: valenze di oggi e prospettive future- Elaborato di Laurea, Università degli Studi di Padova, a.a. 2010/2011

La LIPU di Padova ogni anno, assieme all'amministrazione comunale di Albignasego e ad altre associazioni,  mette a disposizione i propri volontari per l'accompagnamento durante visite guidate programmate entro l'oasi. Diverse sono state le liberazioni di fauna selvatica curata dalla sezione. Nel 2014, per esempio, le visite sono state il 18 maggio, il 22 giugno, il 12 luglio e il 7 settembre. In quest'ultima data abbiamo messo a dimora degli ontani neri del vivavio di Veneto Agricoltura di Montecchio Precalcino.  


 
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