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Chi siamo

I CENSIMENTI AVIFAUNISTICI

Uno dei compiti importanti cui gli esperti della nostra associazione si sentono in dovere di assolvere è quello della ricerca e del monitoraggio delle specie ornitologiche selvatiche al fine, soprattutto, di comprendere e contrastare eventuali minacce al loro stato di conservazione e sviluppare strategie efficaci di tutela.
L'interesse però di questi censimenti non è solo rivolto alle specie rare o minacciate, ma anche alle specie più note e magari oggi non più così comuni, come quelle legate agli ambienti agrari (rondine, averla, saltimpalo ecc.).
L'ambito padovano spazia quindi dalla pianura coltivata, alla città, al Parco regionale dei Colli Euganei, ai corsi d'acqua, alla città. Anche se i dati vengono raccolti tutto l'anno è evidente che il maggior sforzo di raccolta  si concentra nel periodo riproduttivo e in quello invernale, quando molti uccelli arrivano nei nostri luoghi per svernare.
Così, per esempio, molti dei nostri dati finiscono nel progetto MITO (Monitoraggio ITaliano Ornitologico) che la LIPU svolge per conto del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale al fine di cercare di comprendere la salute degli ambienti agricoli usando gli uccelli come indicatore ecologico.
O ancora la LIPU di Padova partecipò nel 2007-2008, attraverso dei transetti in barca nel veneziano, allo studio preliminare degli uccelli acquatici al fine della designazione delle IBA (Importants Bird Areas) marine.
Un metodo molto efficace di raccolta e catalogazione dei dati raccolti è la piattaforma di Ornitho, nella quale ovviamente confluiscono anche le nostre osservazioni e che dopo i primi anni di raccolta dati nel 2015 vedrà la pubblicazione degli atlanti nazionali degli uccelli nidificanti e degli svernanti, un progetto ambizioso che ha permesso di raccogliere olytre 1 milione di dati all'anno negli ultimi anni.

LA RACCOLTA DATI SUI MAMMIFERI DEL PADOVANO

Il monitoraggio dei mammiferi non è mai cosa facile perché molti di essi sono animali elusivi, dalle abitudini notturne e quindi sfuggenti. Questa è la ragione per cui il primo Atlante dei Mammiferi del Veneto, edito nel 1996 dalla Società veneziana di Scienze naturali, pur essendo ancora un testo di riferimento importante presentava però alcune lacune.
Per cercare di aggiornare e integrare i dati di quel lavoro il Museo di Storia Naturale di Venezia, i Faunisti Veneti e la Società Trevigiana di Scienze Naturali stanno raccogliendo le osservazioni degli studiosi per un lavoro che arriverà a compimento nel 2014 e si concluderà con un nuovo atlante.
Ci è stato chiesto quindi di dare il nostro contributo e noi intendiamo farlo perché della ricerca condividiamo soprattutto queste due motivazioni:

il fatto che molte specie siano di interesse comunitario e siano obiettivo di particolari indirizzi di conservazione sia per quanto concerne i siti Natura 2000 (specie dell’All. II delle Direttiva 92/43/CEE), sia per gli ambiti esterni a tali aree protette (specie dell’Allegato IV della stessa direttiva).

il fatto che il livello di urbanizzazione del territorio e il crescente aumento delle infrastrutture viarie, soprattutto – ma non esclusivamente – in ambito planiziale, porta a ipotizzare una diminuzione dei contingenti di alcune specie e la frammentazione di certe popolazioni; si configura quindi l’esigenza di una mappatura aggiornata delle macroaree di presenza.


Dobbiamo quindi cercare innanzitutto di recuperare i dati provenienti dalla nostra attività di recupero della fauna selvatica e le segnalazioni di animali morti investiti e integrarli con indagini e osservazioni sul campo di animali o tracce certe della loro presenza.


COME PUOI AIUTARCI

Per aiutarci puoi:
fotografare i mammiferi che rinvieni morti e inviarci la foto a padova@lipu.it, indicando la località precisa del rinvenimento mandarci le foto, se hai la fortuna di farle, degli animali vivi che trovi, sempre con indicazione precisa della località tenere nota del luogo in cui trovi mammiferi feriti o orfani (pipistrelli, ricci ecc.), prima di consegnarli a noi per le cure necessarie

LA LIPU DI PADOVA E' TRA I FAUTORI DEL NUOVO PROGETTO DI MONITORAGGIO DEI  CHIROTTERI NEL NORD ITALIA

I pipistrelli o chirotteri sono animali con abitudini particolari, sotto molti aspetti ancora poco conosciute. Le specie che trovano rifugio, si riproducono o svernano, entro le cavità degli alberi e nelle grotte stanno in questi anni diminuendo di numero. Essenziale è così mappare i luoghi più importanti per loro nell'ottica di proteggerli.
Uno degli obblighi più importanti e impegnativi che derivano dalla Direttiva 92/43/CEE (“Direttiva Habitat”), attuata in via regolamentare col D.P.R. 357/1997 e s.m.i., è quello del monitoraggio dello stato di conservazione delle specie di interesse comunitario. Ai sensi degli articoli 11 e 17 della Direttiva, ogni sei anni, l’Italia, assieme agli altri Stati membri dell’Unione Europea, è chiamata a trasmettere alla Commissione europea competente i risultati del monitoraggio; le Regioni e le Province autonome contribuiscono alla rendicontazione fornendo allo Stato rapporti annuali sullo stesso argomento (D.P.R. 357/1997 e s.m.i, art. 13).
Tutte le specie di chirotteri italiani sono oggetto delle disposizioni di monitoraggio della Direttiva e a una parte di esse, inclusa nell’allegato II, è riconosciuta implicitamente priorità d’attenzione in relazione agli obiettivi di conservazione della Direttiva.
L’importanza dell’acquisizione delle informazioni sulla presenza dei chirotteri è accresciuta dal fatto che essi sono indicatori ecologici e “specie ombrello”: monitorarne lo stato di conservazione contribuisce alla conoscenza dello stato degli ecosistemi e mantenerlo in condizione soddisfacente determina benefici di cui si avvantaggiano anche molte altre componenti delle biocenosi e l’uomo stesso.

Leggi qui il testo di  "INDIRIZZI E PROTOCOLLI PER IL MONITORAGGIO DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DEI CHIROTTERI IN ITALIA"
Se sei un ricercatore e sei interessato a partecipare ai monitoraggi scrivici a padova@lipu.it


 
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