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VAMPIRO ...VAMPIRETTO

Pubblicato da Anna Pierobon, biologa in scienze · 12/9/2015 17:47:00
I pipistrelli hanno suscitato da sempre un grande interesse nell’uomo per le loro particolari abitudini: di giorno si rifugiano in nascondigli angusti (l’interno delle grotte, degli edifici, delle cavità negli alberi, ecc…), di notte invece escono dalla loro tana in cerca di cibo. Per questo loro stile di vita, sono sempre stati considerati delle creature misteriose tanto che su di loro esistono molte leggende; per esempio durante tutto il medioevo, erano visti come delle creature demoniache da associare al diavolo e alle streghe. Fortunatamente oggi è stata data loro nuova dignità. Infatti molti studi scientifici hanno messo in luce aspetti, dal punto di vista biologico, molto interessanti del loro comportamento (ma non solo), permettendoci di apprezzare sempre più questi strani animaletti.

Tutti conoscono la storia dei vampiri, esseri mitologici dalle abitudini molto simili a quelle di certe specie di pipistrelli. Nonostante questa associazione sia molto diffusa nell’immaginario comune (è sufficiente pensare al ben noto Conte Dracula), esistono soltanto 3 specie di pipistrello con abitudini alimentari “da vampiro” a fronte delle 1274 specie ad oggi classificate nel gruppo dei chirotteri ed i loro rappresentanti sono tutti di dimensione piuttosto contenuta (spesso stanno su un palmo di una mano); inoltre non si trovano in territorio italiano, ma in America. Tra queste il pipistrello vampiro propriamente detto (Desmodus rotundus) ha delle abitudini alimentari molto particolari che hanno stuzzicato la fantasia di molti. Poche ore dopo il tramonto esce dalla sua tana, situata all’interno di una grotta dove vive in colonia assieme ad altri individui, e va alla ricerca di cibo; questo è rappresentato dal sangue di altri animali prelevato attraverso dei morsi inferti alla vittima con gli incisivi (le prede di questa specie sono altri mammiferi come animali domestici, mentre quelle delle altre due specie sono preferibilmente gli uccelli). Al ritorno ciascun piccolo mammifero volante può decidere di rigurgitare parte del sangue di cui si è rimpinzato ad alcuni componenti della sua colonia (comportamento noto come altruismo reciproco). Costoro però non sono scelti a caso, anzi; il pipistrello, infatti, offre parte del suo spuntino soltanto a quei compagni che poi potranno ricambiare il favore. Così facendo si dimostra capace di riconoscere individualmente ciascun componente della sua colonia e di dirigere i suoi favori soltanto verso quelli che si comportano allo stesso modo.

I morsi del pipistrello vampiro non sono mai diretti verso l’uomo e la credenza secondo cui il pipistrello è attratto dall’essere umano è soltanto una pura coincidenza. Infatti esistono delle specie di pipistrello che frequentano gli ambienti urbanizzati perché sono richiamati dalle luci delle città e delle case in cui l’uomo vive, dato che queste attirano gli insetti di cui si nutrono. 
In Italia le specie più diffuse sono il pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii), il pipistrello di Savi (Hypsugo savii), il pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus) e l’orecchione grigio (Plecotus austriacus). In questo senso quindi il pipistrello svolge un enorme servigio per l’uomo riducendo la numerosità delle popolazioni di alcuni insetti come delle fastidiose zanzare. Tanto è importante il contributo dei pipistrelli nel tenere a bada il numero di insetti, che in alcuni comuni italiani sono state affisse delle “bat box” (Fig.1). Queste sono delle piccole casette di legno da appendere agli alberi o alle pareti delle case e offrono nuovi rifugi ai pipistrelli, che dal canto loro ricambiano il favore nutrendosi degli insetti.




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