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QUEL PENNUTO MAFIOSO

Pubblicato da Anna Pierobon in scienze · 18/8/2015 11:04:00
Il comportamento mafioso è così ben conosciuto da meritarsi una definizione nei più importanti dizionari del mondo e si basa sulla convinzione rassegnata che è meglio preservare una parte del proprio patrimonio pagando un “pizzo”, piuttosto che perderlo tutto per mano di certi loschi individui. Nel mondo animale è stato trovato qualcosa di simile, e le somiglianze sono sembrate tali da far chiamare i comportamenti osservati “effetto mafia” (mafia behavior). 
fig.1 maschio di Molothrus ater

Un esempio è quello del molotro (Molothrus ater, in Fig. 1), conosciuto anche con il nome di “vaccaro testabruna” per le particolari abitudini alimentari: segue bovini e cavalli per nutrirsi degli insetti che li accompagnano al loro passaggio. Durante la stagione riproduttiva, la femmina di molotro adotta un particolare comportamento chiamato “parassitismo di covata”. Essa, anziché costruire il proprio nido, depone l’uovo in quello di altre specie di uccelli, dette “ospite”, ma questo uovo non è per nulla simile a quelle già presenti nel nido (in Fig. 2); quindi nulla vieta all’ospitante, accortosi dell’intruso, di spingerlo fuori dal nido e farlo cadere rovinosamente per terra. Tuttavia ciò si osserva molto raramente ed infatti nella maggior parte dei casi l’uccello ospite cova l’uovo di molotro e poi sfama il pulcino fino al primo volo; così facendo però riduce le attenzioni per la sua covata. Per questo viene da chiedersi quale sia il motivo che spinge l’uccello ospite a prendersi cura dell’uovo di molotro, e di certo si può escludere che lo faccia per “pietà”. A questa domanda sono state date più risposte, una delle quali riguarda proprio “l’effetto mafia”. È stato visto che la femmina di molotro, dopo aver deposto il proprio uovo nel nido di qualche altro uccello, mette in atto delle strategie di ritorsione (come una vera e propria mafiosa) nei confronti di quest’ultimo se espelle l’uovo dal nido. Per esempio se il suo uovo viene rigettato, può distruggere l’intera covata dell’ospite uccidendo così tutti i futuri pulcini. Per questo motivo all’uccello ospite conviene covare l’uovo di molotro piuttosto che farlo cadere dal nido perchè in questo modo riesce, almeno, a far sopravvivere parte della propria covata; pagando un piccolo “pizzo” l’uccello ospite può mantenere in vita la sua covata. 

Fig. 2: Nido di un uccello ospite con uovo (azzurro) di molotro.
Il molotro è diffuso in America Settentrionale. E in Italia? In Italia è stato trovato un caso simile che riguarda un’altra specie di uccello, il cuculo dal ciuffo (Clamator glandarius, in Fig. 3). Anche in questo caso la femmina depone il suo uovo nel nido di qualche altro uccello, soprattutto gazze e corvidi, al quale conviene prendersene cura; in caso contrario infatti non c’è scampo per il resto della nidiata che verrà completamente distrutta da mamma cuculo.
Fig. 3: femmina di Clamator glandarius.
Fig. 1: Molothrus ater Brown-headed Cowbird © Bear golden retriever da Wikimedia Commons pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione 2.0 Generico. L’immagine è stata ridimensionata (più piccola).
Fig. 2: Image of Eastern Phoebe nest with one cowbird egg © Galawebdesign da Wikimedia Commons pubblicato con licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported license. L’immagine è stata ridimensionata (più piccola).
Fig. 3: Cuculus glandarius » = Clamator glandarius (Great Spotted Cuckoo) - adult female, Nicolas Huet Jeune (1770-1830), Jean-Gabriel Prêtre (1800-1840).





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